di Benedetta Tintillini
Presentata ieri mattina alla stampa la mostra “Luce, figura, paesaggio. Capolavori del Seicento in Umbria” che sarà inaugurata ufficialmente oggi pomeriggio 9 novembre alle ore 17:00 nella Galleria dei Tesori del complesso monumentale di San Pietro a Perugia.
La grande mostra sul ‘600 in Umbria, la prima dopo quella organizzata negli anni ’80, è la prima ad accendere i riflettori su un secolo di arte italiana generalmente non molto approfondito nella nostra regione benché, ed i capolavori in mostra ne sono una riprova, ve ne siano conservati esempi eccellenti.
Presenti all’appuntamento con la stampa l’Assessore alla Cultura del Comune di Perugia Maria Teresa Severini, l’Assessore alla Cultura della Regione Umbria Fernanda Cecchini, la curatrice della mostra Cristina Galassi, il magnifico rettore dell’Università di Perugia Franco Moriconi ed il segretario della Fondazione della Cassa di Risparmio di Perugia Fabrizio Stazi.
Il magnifico ha aperto la serie degli interventi sottolineando l’entusiasmo con il quale l’Università di Perugia ha collaborato alla realizzazione della mostra, dopo il grande successo di quella sul Sassoferrato del quale è ideale seguito, e che inaugura ad un anno esatto di distanza. Il Rettore ha ringraziato tutti coloro che lavorano ogni giorno per la valorizzazione di uno scrigno di tesori quali il complesso monumentale di San Pietro che racchiude l’arte, la cultura e la sacralità che rendono il sito profondamente identitario per la comunità perugina ed umbra.
L’assessore Cecchini dal canto suo, ha sottolineato la proficua collaborazione tra “cultura” e “coltura”, non dimenticando che, nella nostra regione, sovente questi due aspetti vanno a braccetto, non a caso il complesso di San Pietro ospita il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali dell’Ateneo perugino.
L’Assessore Severini, nel suo intervento, ha evidenziato la necessità di fare rete tra enti ed istituzioni al fine di rendere la città più forte come polo attrattivo culturale e turistico offrendo appuntamenti di alto livello come questa mostra che, oltretutto, è anche occasione di crescita culturale per i cittadini.
Grande l’apporto della Fondazione della Cassa di Risparmio di Perugia che, dal 1992 ad oggi, ha profuso circa 1/3 delle sue risorse in progetti di tutela e valorizzazione culturale. Questi i dati forniti dal segretario Stazi, che ha, anche da parte sua, sottolineato il grande valore aggiunto della capacità di fare rete, soprattutto in momenti di scarse risorse economiche, come è quello che stiamo attraversando.
La dottoressa Galassi è entrata nel merito dei contenuti della mostra che, proprio in nome della cooperazione, propone opere provenienti dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, dalla Cattedrale di San Pietro, dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Perugia, dalla Accademia di belle Arti, dall’Università di Perugia, dalla Scuola Edile, dal Comune di Perugia e dalla Regione Umbria oltre che da collezionisti privati le cui opere sono pressoché sconosciute.
Attraversare le sale vuol dire avere una visione d’insieme della produzione Seicentesca in Umbria con le sue potenzialità e le sue correnti. In circa sessanta opere è possibile spaziare dalle influenze baroccesche alle opere del già celebrato Sassoferrato, dai rimandi caravaggeschi ad un’espressività già barocca.
Un nuovo aspetto dell’arte umbra tutto ancora da scoprire e da studiare, proposto in uno scrigno di assoluta suggestione come il complesso di San Pietro a Perugia.
La mostra sarà visitabile fino al 30 Giugno 2019.